QUALCOSA DI ME

UNA PICCOLA SOFIA

Che fossi una bambina diverse dalle altre lo capii quando, in prima elementare, mi feci comprare lo zaino delle Barbie e non delle Winx, che andavano di moda. Non sono cresciuta tra i libri, come ci si potrebbe aspettare, ma tra le mura di un palazzetto del ghiaccio e con dei pattini ai piedi. La mia prima e grande passione è stato il pattinaggio sincronizzato sul ghiaccio che ho praticato per più di 10 anni e che pensavo mi avrebbe portato ad insegnare educazione fisica, ma il tempo cambia molte cose.

RADICI 

Nasco a Trento il 28 giugno 2002 esattamente 10 minuti dopo la nascita della mia gemella Martina, mia amica e nemica - per tutto il periodo adolescenziale - numero uno. Il nome che porto lo ha scelto la mia mamma, sostenuta fortemente da mio nonno Enzo. Sono sempre stata molto fortunata, e ho potuto capire ben presto, grazie all'amore dei miei genitori, che non esiste alcun sogno che non si possa conquistare.

VOGLIO FARE LA SCRITTRICE

Ho sempre sognato di diventarlo, fin da piccolina. Sul comodino avevo il libro di Paola Zannoner che riportava in copertina proprio questo titolo. Mai letto, e ancora oggi non me ne spiego il motivo. Fantasticavo e continuavo a dire che sarei diventata una scrittrice, ma mia mamma rideva, convinta che il giorno dopo gliene avrei raccontata un'altra, ma così non è stato. Ci vollero ben 5 anni di intensa matematica e fisica - ho frequentato il liceo scientifico e sportivo - per capire che quella vocazione doveva essere solamente coltivata.


IL PRIMO RACCONTO

La mia penna nasce tra le lacrime, e più precisamente durante la stesura di questo racconto, che la mia professoressa di italiano delle superiori aveva richiesto per la partecipazione di un concorso territoriale. 

Ho scritto questo racconto ispirata dal rapporto più romanzato e profondo della mia vita, quello che ha sempre legato me e mio nonno Enzo. 

Contro ogni prospettiva, il racconto è piaciuto, ed è stato poi pubblicato nell'antologia Premio Itas Montagna Avventura. 


IL MIO PRIMO LIBRO 

Ottobre 2020, mia mamma mi fa leggere un articolo di giornale, che proponeva ad aspiranti scrittori e scrittirici un aiuto nella stesura di un libro. E che fai? Te ne privi? Il tempo a disposizone era poco, un mese, ma era quello che volevo fare e, a differenza delle mie costanti procratinazioni, portai a termine la storia. 

TUTTA COLPA DI UNO STUPIDO BACIO.

Dico sempre che il titolo è più lungo dell'intera storia, che ha, per la preciisone, 68 pagine. Potremmo definirlo un racconto, ma per me è molto di più, è stato il mio primo esperimento, la prima volta - dopo tempo - che tornavo a credere in un sogno. Il libro è uscito nel 2021, con la ced selfpublishing Youcantprint.


TUTTA COLPA SUA

Un anno dopo, nel 2022, autopubblico il sequel del primo. Non era nei programmi, in nessun modo, ma è stato chiesto a gran - per quanto possa avere tanta/poca notorietà - voce. La stesura è durata per tutta la maturità, alla quale - tra l'altro - ho dedicato le energie necessarie per uscirne indenne. 

Il mio secondo esperimento, più lungo del primo, 120 pagine, ma tanto tanto amore che, per fortuna, sembra essere arrivato ai miei lettori.


CONTRO CUORE 

Il mio terzo ROMANZO. ROMANZO perchè, rispetto agli altri due - che non me ne vogliano - è stato curato con una professionalità e maturità particolare.

Lo definisco il mio capolavoro più bello, è il prolungamento di quel sogno che sembra sempre più vero grazie a questa storia e alla popolarità che sta riscontrando. Un libro dalle e per le mille emozioni. 

PRESENTAZIONI

SALONE DEL LIBRO

(SAL-TO22)

Si conclude qui questa inaspettata e indescrivibile esperienza. Le foto ci sono, ma vedere i miei libri esposti su un tavolino è qualcosa che pensavo accadesse solo nei sogni, nei miei per lo meno.

Come un piccolo pesce rosso in un mare di bellissimi delfini, i miei due romanzi hanno avuto la possibilità di essere toccati, sfogliati, di essere presenti.

Sono consapevole di essere all'inizio, sul primo gradino di quella scala che spero possa portarmi sempre più in alto, e non posso fare altro che tornare a casa felice delle persone che ho conosciuto, delle interviste fatte, della mia famiglia sempre presente, dei miei amici che con la distanza si fanno sentire, del mio Lui e di lei: Martina, detta pepe, la persona a cui dedico ogni mio piccolo successo.

Il mio sogno non finisce qui, le mie storie non finiscono qui, ora sono solo più carica di prima!

Ps: forse quella bambina che qualche anno fa alla domanda: 

«Che cosa vuoi fare da grande?» rispondeva con «la scrittrice» forse non era del tutto matta.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia